ING. PAOLO BOSCOLO SCIENTIFICA




FOCUS










INTERVISTA AL TIROCINANTE USA

Incontra il futuro dell'Ingegneria Biomedica: un'intervista ispiratrice!




Siamo entusiasti di presentarvi un’emozionante finestra sul mondo dell’ingegneria biomedica attraverso gli occhi di una giovane e brillante mente proveniente dagli Stati Uniti. Abbiamo avuto l’onore di ospitare presso la nostra azienda un talento straordinario durante il suo percorso accademico, e ora è giunto il momento di condividere con voi il racconto del suo tirocinio e delle sue prospettive in questo campo affascinante.
Parliamo di Maria Cristina, 21 anni, studentessa di ingegneria biomedica, proveniente dalla Florida. La laurea in ingegneria biomedica - più recente rispetto ad altri indirizzi di ingegneria - inizia a prendere f
orma già negli anni ’70 con indirizzi di bioingegneria nei corsi di laurea in Ingegneria Elettronica e Ingegneria Meccanica. Ma è alla fine degli anni ’90 che viene definitivamente attivato il primo corso di laurea quinquennale in Ingegneria Biomedica in Italia.
L’indirizzo biomedico è davvero ad alto potenziale, considerati gli svariati campi di applicazione possibili e l’enorme presenza di tecnologia, peraltro in rapida e continua evoluzione, presente nella Sanità. Rappresenta il connubio perfetto tra scienza, tecnologia e medicina, aprendo la strada a soluzioni innovative che migliorano la qualità della vita delle persone.
Attraverso questa intervista, avremo l'opportunità di scoprire come la passione per l'innovazione ha guidato questa giovane ingegnere lungo il suo percorso e come il suo tirocinio presso la nostra azienda di ingegneria clinica abbia contribuito a plasmare il suo futuro.
Non perdete l'occasione di immergervi in una conversazione stimolante con una ragazza moderna, aperta a nuove esperienze, tra cui viaggiare e acquisire conoscenze, che rappresenta il futuro della nostra Società. Restate sintonizzati per l'intervista completa e lasciatevi ispirare dal coraggio, dalla dedizione e dalla creatività di questa eccezionale giovane ingegnere biomedico.


Presentati in due parole: dimmi qualcosa di te e del tuo percorso di studi.
Sono una studentessa al terzo anno di ingegneria biomedica presso la Florida State University, a Tallahassee, in Florida. Ho sempre nutrito interesse per il settore medico e, più in generale, quello ospedaliero. E proprio per questo ho sempre cercato di frequentare corsi che avrebbero aumentato le mie conoscenze in quei campi specifici. Inizialmente non avevo preso in considerazione la possibilità di frequentare ingegneria, né ero a conoscenza dell’esistenza di un indirizzo biomedico, ma quando a un certo punto ho messo insieme queste informazioni, allora ho capito che questo era quello che volevo fare, ovvero unire la mia passione per il campo medico e ospedaliero con l'ingegneria.

Descrivi la nostra Azienda così come appare dal tuo punto di osservazione.
Boscolo Scientifica è un'azienda che si concentra su due aspetti legati all'attività ospedaliera: uno è quello legato alla microbiologia e alla classificazione di ambienti a rischio attraverso indagini ambientali con utilizzo di strumenti e valutazioni professionali, l’altro è quello prettamente ingegneristico nel ramo clinico. Per fare un esempio di indagini ambientali a cui ho assistito in prima persona, viene fatto il campionamento e l’analisi delle acque, dell'aria, delle superfici e ricerca di batteri - anche patogeni - all'interno di ambienti a rischio come, per esempio, le sale chirurgiche e i locali destinati ai pazienti.
Il ramo di ingegneria clinica dell'azienda si occupa invece di verificare dispositivi molto diversi tra loro, come per esempio i defibrillatori, gli ecografi, gli ECG, le frigoemoteche, e molti, molti altri. Dopo ogni sessione di verifiche, il team lavora in sinergia per creare rapporti scritti e presentare i dati raccolti, anche al fine di permettere al cliente di verificare le proprie procedure e la loro corretta applicazione e, in sostanza, di lavorare in sicurezza e… mantenere una buona reputazione nell’ambiente sanitario! In Boscolo Scientifica sono tutti professionisti qualificati, con conoscenza di tante apparecchiature biomediche, e sono davvero in grado di rispondere a qualsiasi domanda riguardante i dispositivi stessi. C’è molta attenzione a gestire il database di tutte le apparecchiature affidate dalle aziende clienti, perché deve essere garantita la copertura di verifiche e manutenzioni di ognuna di esse, che devono poter funzionare in maniera efficiente e sicura sulle persone.

Parliamo adesso del tuo tirocinio da noi
Durante il periodo di tirocinio presso Boscolo Scientifica sono venuta a conoscenza delle tante apparecchiature biomediche esistenti – davvero tante, non avrei immaginato - e dei test che su queste si fanno. Ho visto che aziende come la Boscolo Scientifica sono in grado di trasmettere a ciascuna clinica informazioni utili a gestire vari aspetti attraverso i risultati delle verifiche e le osservazioni su questi. Dopo aver concluso una sessione di test e creato i relativi rapporti scritti, possono presentare il proprio lavoro alle Direzioni Sanitarie con le informazioni di cui hanno bisogno per capire come mantenere un regime di sicurezza o fare correzioni migliorative. Ho inoltre partecipato, e più di una volta, a campionamenti microbiologici di aria e acqua, seguendo tutto il successivo processo di stesura delle relazioni tecniche di queste attività.

Pensi che sia necessario avere un minimo di preparazione prima di iniziare un tirocinio così specifico (essere già stati in una sala operatoria, per esempio, o conoscere un minimo gli ambienti a rischio)?
Un po’ di preparazione direi che è sempre necessaria prima di iniziare qualsiasi tipo di esperienza in generale. È difficile riuscire a fare qualcosa al meglio delle proprie capacità senza aver preso un minimo di informazione su quello che si sta andando a fare. Se parliamo di sala operatoria, per fare un esempio, sarebbe il caso di avere idea di come si svolge un tipico intervento chirurgico, quali strumenti vengono utilizzati, come vengono suddivise le aree della scena chirurgica, così da poter assorbire il più possibile una volta che sei lì. Quando ti sei preparato in anticipo allora sei in grado di porre le domande giuste a chi ti segue in sala, hai idea di dove si trovano determinate attrezzature, e sai come inizia un intervento chirurgico.
Alla Boscolo Scientifica mi hanno permesso di avere maggior consapevolezza di questo aspetto. Loro tengono traccia di tutti gli appuntamenti, con il dettaglio di email e telefonate di conferma che andranno fatte per preparare le sessioni con i clienti. Il giorno prima controllano con la massima cura tutto il materiale necessario, gli strumenti che utilizzeranno per eseguire i test, i contenitori per conservare campioni se previsto, e tutti i modelli per le registrazioni - che loro utilizzano suddivisi per codice colore per ottimizzare il lavoro - e schemi e disegni di ambienti e attrezzature realizzati in maniera tale che siano di facile lettura. In questo modo quando arrivavamo sul posto tutti sapevano esattamente cosa dovevano fare. Questo è un ottimo esempio del perché è importante essere preparati prima di iniziare una qualsiasi attività.

Quale attività ti è piaciuta di più, e perché?
Finora, la mia attività preferita è stata quella di essere presente durante un intervento chirurgico in ospedale. È stato davvero molto interessante osservare tutto lo svolgimento e quello che facevano infermieri e chirurghi. Ho potuto vedere come il mio Tutor ing. Paolo e la dott.ssa Valentina campionassero i batteri e misurassero la qualità dell’aria in prossimità della scena operatoria, perfettamente integrati nell’equipe chirurgica, che interagiva con loro per permettere il corretto svolgimento dell’indagine ambientale.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è stata la verifica di prestazione dei defibrillatori, mi ha colpito il grande numero di operazioni che vengono eseguite in sequenza. Davvero non avrei immaginato. Nei vari passaggi si utilizzano più strumenti per i test, e questi strumenti sono numerosi! Solitamente l'ing. Dario e l’ing. Federica sono gli specialisti di questi test. Loro mi hanno dato sempre ottime spiegazioni su cosa fa ogni strumento e sulla necessità di eseguire ogni singolo test, permettendomi di fare un po’ di pratica io stessa, per esempio con un fonometro integratore e con l’analizzatore di sicurezza elettrica automatico.

Cosa ti ha colpito in particolar modo dell’azienda ospitante?
L'aspetto di questa azienda che mi ha colpito di più sono le sue capacità organizzative, soprattutto in ufficio, dove tutto è coordinato con codice colore e dove ogni cosa ha il suo esatto posto. Tutti alla Boscolo Scientifica lavorano con tanta dedizione, questo rende l’azienda molto accogliente. I membri del team lavorano insieme per assicurarsi che tutto sia svolto alla perfezione e che il cliente possa contare su un lavoro accurato e ben fatto, sempre e comunque.

Qual era la tua idea iniziale di ingegnere clinico e ingegnere biomedico? È cambiata dopo questa esperienza di tirocinio?
All'inizio del tirocinio, onestamente, non avevo idea di cosa potesse fare un ingegnere clinico, pur avendo avuto diverse informazioni a riguardo. Non avevo chiaro il concetto che l'ingegneria clinica fosse una categoria ben specifica. Per quanto riguarda l'ingegneria biomedica, la mia idea iniziale era di un ingegnere che crea e poi gestisce lo sviluppo di dispositivi medici utilizzati per potenziare il corpo umano attraverso abilità specifiche. Dopo questa mia esperienza a Roma, posso affermare di avere una migliore comprensione di ciò che fa un ingegnere clinico: sono gli ingegneri presenti negli ospedali, specialisti di gestione e manutenzione delle tante attrezzature biomediche destinate a diagnosi, terapia e riabilitazione dei pazienti, anche attraverso test accurati e affidabili. E da quello che ho potuto vedere alla Boscolo Scientifica, gli ingegneri clinici spaziano anche in controlli che riguardano la classificazione di ambienti a rischio e la prestazione di impianti ospedalieri. Gli ingegneri biomedici sono invece l’ombrello più grande sotto il quale si trovano gli ingegneri clinici, ma non lavorano necessariamente negli ospedali come loro, mentre sono presenti negli istituti accademici, nei laboratori o presso le aziende produttrici di tecnologie medicali.

Qual è la lezione più importante che hai imparato da questa esperienza?
La lezione più importante che ho imparato da questa esperienza è come funziona l'ufficio, questo è stato il mio primo tirocinio e lavoro, quindi adattarmi all'azienda è stata una grande esperienza di apprendimento. Mi sono resa conto, e non me lo aspettavo, che durante tutta la mia permanenza anche io, in qualche modo, sono stata una parte importante dell’azienda Boscolo Scientifica, perché mi è stato fatto notare che se avessi avuto qualche difficoltà, questa sarebbe stata un problema di tutti e non solo mio. Come direbbe il mio Tutor ing. Paolo “oggi sei una delle ruote che fa viaggiare la nostra macchina, non un semplice spettatore”.

Consiglieresti questa esperienza a un collega universitario? Se sì, perché?
Consiglierei questa esperienza al 100% a tutti coloro che sono interessati all’ingegneria clinica, perché questa azienda tocca davvero tanti aspetti di quel campo. Alla Boscolo Scientifica hanno sempre cercato di assicurarsi che potessi ottenere il massimo da questo stage, dimostrando quanto tengono veramente al messaggio che questa azienda vuole dare all’esterno. L’ingegneria clinica è tanto importante per la sicurezza del paziente che dovrebbe essere tenuta in maggior considerazione rispetto a quanto sembra che si faccia attualmente, quindi questa è stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi.

Qual è il tuo sogno per il futuro, cosa vorresti fare?
In futuro spero di sviluppare un dispositivo medico che aiuti la neuroconnettività, un dispositivo che permetta alle zone cerebrali “malfunzionanti” di avere tempi di reazione comunque accurati. Un altro progetto che spero di realizzare in futuro è un sistema in grado di permettere l’esecuzione di esami medici di base a domicilio, evitando così di dover andare allo studio del medico ed essere al contempo un sistema efficiente anche in termini di costi.

Quale pensi debba essere il tuo contributo alla società?
Mentre lavoro per conseguire la mia laurea in ingegneria, penso di contribuire attivamente a qualcosa di più grande per le generazioni future, poiché l'ingegneria è sempre stata un campo maggiormente dominato dagli uomini. Ogni ingegnere donna alimenta la speranza che in futuro ci sarà un aumento del numero delle donne nel settore dell'ingegneria. Il mio contributo alla società è dunque ancora in fase di elaborazione, e sicuramente ha a che fare con la mia educazione e con i valori che mi sono stati tramandati.
L’istruzione è sempre stata un aspetto importante nella mia vita, pertanto penso anche che rimanere curiosi e avere un proprio pensiero è qualcosa che può contribuire in larga misura a far crescere la società.

Quale orientamento pensi stia avendo l’attuale Società nei confronti del merito?
Penso che non dovrebbe essere la società a valorizzare le persone meritevoli, perché il merito rischia di essere legato alla giustizia sociale, ottenendo così una società ingiusta e discriminatoria. La digitalizzazione, e poi la pandemia stessa, hanno inoltre e purtroppo aumentato la ricchezza di pochi, aumentando ulteriormente il divario sociale.
Penso piuttosto che dovrebbero essere le persone stesse a dare un contributo alla crescita della società con la cultura che hanno avuto la fortuna di avere.
È vero che il contorno in cui viviamo è penalizzante, ma è anche vero che siamo proprio noi parte della società, e per questo dovremmo mettere a disposizione degli altri almeno un po’ di quello che abbiamo avuto la fortuna di avere in abbondanza, agendo con impegno, fiducia e onestà a favore dell’uguaglianza delle opportunità, ovvero agendo affinché tutti coloro che hanno pari abilità e competenze possano avere le stesse opportunità nella vita, qualunque sia la classe sociale in cui sono nati.

Grazie, Maria Cristina, è stato davvero bello averti con noi…
Anche per me, consiglierò ai miei colleghi di venire a Roma… e da voi!

Intervista curata da Paolo Boscolo
Pubblicato il 4 settembre 2023

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